roberto gilli poesia digitale
robot da combattimento piccoli e grossi. io posseggo uno a forma di canguro dotato di cannoni laser. citta` dilaniata da anni di guerra.

il nemico e` appostato su una collina e l'unica cosa che possiamo fare e` aspettare che esca per affrontarlo in uno scontro aperto. intanto lui ci bombarda con raggi laser esplosivi.

pesantezza del vivere sotto i colpi esplosivi del cecchino. muoversi sempre in luoghi riparati. microcosmo che continua. un prete abita sopra di noi e viene a prendere il caffe` con noi.
ogni giorno una signora apre una specie di negozio culturale nella strada sotto la nostra abitazione. e` una specie di fondazione letteraria che espone documenti appartenenti a suo marito e a suo figlio entrambi morti. lo apre ogni giorno anche se non lo visita mai nessuno.

stanno per lanciare l'attacco finale.
la signora impazzisce. carica di esplosivi i suoi piccioni viaggiatori e li manda dalla sua amica che abita nell'altra parte della citta`. ambedue per anni credevano nello scambio di idee tra le persone separate da quel assurdo confine.

grande stanza di una casa semidistrutta. quartier generale. parlare della tristezza del vivere e di quanto quella signora fosse importante per ricordarci che esiste ancora la cultura e qualcosa per cui vale la pena vivere e combattere. mi accorgo che l'attacco e` sferrato. avviso gli altri ed entriamo nei nostri esoscheletri da combattimento.

guerra. sporca. di casa in casa. nemico ovunque e in nessuno posto. compagni che muoiono. resistiamo all'attacco.

io e tis andiamo nella zona occupata. abiti civili. incrociamo gente vestita in modo strano. vestiti colorati e carnevaleschi. citta` deserta e semidistrutta.
prendono tis e iniziano a picchiarlo per fargli raccontare che cosa succede nella nostra parte di citta`. il primo istinto e` quello di correre a difenderlo. poi decido di fingermi una spia della loro fazione. gli dico che siamo amici e gli do` notizie false sulla nostra parte di citta`. ci credono.
un gerarca fascista vuole controllare la mia 24 ore. dentro ci sono documenti compromettenti e sto pensando che cosa fare ma non mi viene in mente niente. quando apre c'e` soltanto il portafoglio. trovo una scusa.
il gerarca mi accenna ad una grande operazione che avverra` questa notte e mi dice di stare a guardare.

notte. cammino per le strade. centinaia o migliaia di persone sono in strada e stanno gettando cera fusa dentro le fogne. vogliono farla arrivare nella nostra zona e poi darle fuoco. strade piene di gente che versa cera nelle fogne. luci di fiammelle oscillanti.
tis e io torniamo velocemente a casa ed io prendo il mio robot e delle mine e scendo a bloccare le fogne prima che la cera arrivi.

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